
Questo articolo è la trascrizione di una parte della newsletter che ho inviato mercoledì scorso. Gli iscritti hanno anche avuto la discutibile fortuna di poterla ascoltare registrata con la mia voce.
Questa newsletter ha generato tante riflessioni e confronti. Ho ricevuto – anche mentre ero sotto i ferri – tante bellissime mail. Mi avete scritto sui social. In privato ovviamente. O via WhatsApp, i piu intimi.
Ho ricevuto vocali e semplici emoji. Tutti ugualmente preziosi.
Ecco perché credo possa essere utile pubblicarla anche qui, dove la riflessione può ampliarsi ancora e crescere insieme al nostro desiderio di essere freelance migliori.
(La parte dedicata invece al futuro di Ljuba, arriverà forse più avanti)
È nella nostra natura di freelance programmare, ci hanno ripetuto in tutte le lingue l’importanza della programmazione. O programmi o sei morto.
Programma nel minimo dettaglio il tuo anno che va da gennaio a dicembre, programma con cura tutti i post che pubblicherai sul blog e che lancerai sui tuoi canali social per garantirti maggiore visibilità. È così che si fa.
Programma i lanci, i nuovi servizi, i percorsi e la formazione.
Programma i momenti di riposo e programma anche quelli in cui darai il massimo perché se ti conosci (e ti conosci vero? chi meglio di te!) sai quali sono i momenti dell’anno in cui hai il picco di energia e in cui puoi davvero fare il botto.
Io per esempio in primavera sono una medusa spiaggiata.
Programma, freelance, perché è quello che ti hanno insegnato a fare.
Perché solo così – e ne sono davvero davvero convinta – un’impresa può avere successo.
Programma tutto, nel minimo dettaglio e poi tieniti pronta a mandare tutto per aria.
Così, senza preavviso. Senza una qualche forma di tempo cuscinetto che ti permetta di capire come attutire, nel limite del possibile, lo sconvolgimento che sta per entrare nella tua vita.
Programma, cara freelance, e poi concediti il lusso e anche la gioia di vedere i tuoi piani esplodere completamente, saltare per aria, brillare come un palazzo imbottito di dinamite.
Io sono una programmatrice seriale. Programmo sempre. Programmo tutto. Programmo probabilmente dal giorno stesso in cui in ho messo il mio piedino su questo mondo e ho iniziato a programmare quale ciucciotto fosse meglio dell’altro e in quali orari. Avevo una lunga lista di videocassette Disney che guardavo secondo un programma ben stabilito. Niente improvvisazione.
Sono andata a vivere da sola prestissimo con letteralmente quattro soldi nel portafogli. Non mi dilungherò sul perché e il percome, ma ho dovuto mantenermi da sola per molti anni e avevo un quadernino in cui segnavo le mie entrate e le mie uscite del tipo: €1,25 parcheggio GTT. E sapevo sempre quanto avevo ancora in cassa quindi quel mese quanto mi potevo ancora permettere di spendere.
Programmavo, programmavo di brutto, programmavo tantissimo.
Ma non ho mai programmato gli aspetti emotivi della mia vita.
Ho programmato le vacanze. Ho programmato dove vivere. Ho programmato con chi vivere, nel nel caso delle coinquiline studentesse. Ho programmato in maniera ai limiti della psicosi l’ordine con cui dare gli esami universitari in modo da riuscire a laurearmi nei tempi da me previsti e non dover andare fuori corso (ovvero: pagare un nuovo semestre) e ce l’ho fatta.
Non ho mai programmato tuttavia gli aspetti emotivi della mia vita, grazie al cielo! Questo è ciò che mi ha salvata dal programmare di chi innamorarmi, con chi andare a letto, a chi affidare il mio cuore, da chi farmi ferire.
Non ho programmato le mie amicizie e le donne meravigliose che posso chiamare amiche non avrebbero potuto essere migliori se le avessi disegnare nel minimo dettaglio.
Non ho programmato con chi sposarmi e infatti non ha funzionato. 🙂
Non ho programmato neanche con chi ricostruire una vita dopo essermi separata, eppure questo sta funzionando bene.
Programmate, Programmate tutto… ma prima o poi qualcosa andrà a puttane.
Quest’anno ho fatto una programmazione rigidissima di tutti i siti arretrati perché sono tanti. Perché tutti vogliono il sito pronto per domani ma poi quando arriva il momento di consegnare i contenuti… il nulla!
Quindi i siti in ritardo sono tantissimi.
Io a inizio anno ho deciso che il 2021 sarebbe stato quell’anno in cui – a costo di ridurre il mio fatturato – avrei tirato una riga. Avrei chiuso tutti i siti arretrati. Avrei chiuso tutti i siti in corso (del 2021 ma anche del 2020 ne 2019… non sto esagerando).
Avrei iniziato a prendere nuovi incarichi solo dopo aver chiuso tutti i siti in corso ed essermi liberata da tante “zavorre”. A discapito del fatturato. Che alla fine fa solo scena. Io scelgo la salute mentale.
Avrei iniziato a lavorare su siti nuovi con energia rinnovata. Un nuovo ossigeno nei polmoni. Con occhi nuovi, non quelli stanchi di chi ha solo voglia di chiudere un progetto, mettere la parola fine.
Volevo chiudere. E riaprire alla creatività. Alla meraviglia.
Il 2022 sarebbe iniziato con una mia piccola grande rivoluzione, risultato della collaborazione con altre meravigliose professioniste che come me inorridiscono di fronte alla richiesta “deve essere fatto in fretta”. Ma di questo ti racconterò più avanti.
Purtroppo non sarà così.
O meglio, i tempi non saranno quelli che speravo.
Ti mando oggi (31 marzo 2021 – ndr) questa newsletter, che puoi leggere o ascoltare.
Tra due giorni sarò ricoverata in ospedale per un intervento chirurgico alla colonna vertebrale. Non è niente di grave, se non fosse che sembra sempre tutto grave quando avviene sulla nostra pelle.
La convalescenza però sarà lunga. Sarò stanca. Sono già molto stanca adesso prima di affrontare l’intervento. Sento già il mio corpo molto molto stanco, come se stesse concentrando tutte le sue energie nel tenermi letteralmente in piedi.
Riprogrammerò di nuovo tutto da capo. Giorno per giorno.
Certa di poter contare sulla comprensione e grande umanità delle mie clienti. Che non a caso non sono “aziende”.
In fondo alla mia lunghissima newsletter avevo lasciato un inciso:
Se in questo momento senti il desiderio di condividere con me la tua esperienza perché magari anche tu hai subito un intervento oppure non lo hai subito perché sei riuscita a risparmiartelo grazie a tanta fisioterapia o grazie all’ozonoterapia, grazie alle infiltrazioni di cortisone piuttosto che la cristalloterapia o le congiunzioni astrali o degli impacchi di erbe medicamentose miracolose… Ecco, qualunque sia il motivo per cui tu hai risolto il tuo problema alla schiena senza finire sotto i ferri, ti chiedo la cortesia di non condividerlo con me. Non in questo momento. Perché come tutti gli esseri umani in questo momento, a meno di 2 giorni dall’intervento, sono terribilmente spaventata e ogni persona che mi dice “Ah ma guarda io con l’ozonoterapia miracoli” oppure “Guarda io con la fisioterapia ho risolto tutto”, non fa altro che farmi stare peggio ed inserire elementi di confusione nella mia mente. Non sono arrivata la decisione di operarmi e di sottopormi ad un intervento chirurgico alla colonna vertebrale con leggerezza, l’ho fatto dopo attente valutazioni e dopo aver valutato attentamente molte alternative. Quindi se vorrai raccontarmi la tua bellissima esperienza di guarigione fallo dopo per cortesia, perché in questo momento non mi aiuteresti.




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