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DO-NUTS
episodio n.7
Intervista a Marzia Allietta, fotografa

8 Novembre 2019Vita da freelance, WordPress

Eccoci al settimo episodio di DO-NUTS, il podcast con il web intorno.

Quando ho iniziato a pensare a questa serie di interviste alle professioniste che collaborano nella creazione di un sito web non ho avuto dubbi su chi avrei voluto nel ruolo di fotografa.
La protagonista dell’episodio di oggi è Marzia Allietta. Lei si definisce fotonarratrice perché il suo è uno stile fotografico molto letterario, che accetta tutto quello che è la quotidianità e anche l’imperfezione. Racconta storie di brand, storie d’amore, di famiglie, di pancioni che crescono e di cibo.
Marzia ha deciso che da grande vuole ascoltare, fotografare e raccontare le storie delle persone che incontra. E lo fa davvero bene.

In questa puntata io e Marzia abbiamo parlato di autenticità, di supporto tra i membri di un team e di come far emergere la propria voce sul web.

Clicca su play e fai partire l’episodio:

Dove possiamo trovare Marzia

Sito Portofolio Marzia Allietta
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Trascrizione Episodio 7

Ciao, benvenuta a Do-Nuts, il podcast con il web intorno.
Io sono Ljuba, sono una web designer freelance e creo siti internet per business woman di carattere.
Amo le donne che fanno squadra e credono fortissimo nei propri sogni.
Come me.
Do-Nuts ti farà andare fuori di testa, ti sorprenderà, ti guiderà, ti parlerà di una presenza online chiara, onesta, emozionante.
Do-Nuts ospita professioniste pazzesche che hanno qualcosa in comune con il web.
Dalla SEO al copywriting, dalla traduzione alla programmazione, dalla fotografia alla grafica, un podcast spiegato semplice per chi sogna una comunicazione che spacca.
In questa puntata conoscerai Marzia Allietta.

Ljuba: Ciao Marzia e benvenuta. Sono molto felice che tu abbia accettato di essere ospite a DO-NUTS.

Marzia: Ciao Ljuba. Grazie per avermi dato questa possibilità ed è veramente bellissimo essere qui con te.

Ljuba: Quando ho iniziato a pensare a questa serie di interviste alle professioniste che collaborano nella creazione di un sito web non ho avuto dubbi su chi avrei voluto nel ruolo di fotografa. Io e Marzia ci conosciamo da diversi anni e da ben prima di iniziare a lavorare insieme. Ci unisce un legame di amicizia profondo, nata dalla comune passione per il buon cibo e la fotografia. Eravamo entrambe foodblogger quando ci siamo incontrate per la prima volta ad un evento nel luglio del 2014. Le nostre vite erano diversissime da oggi, anche i nostri blog a dire la verità. Marzia mi ha vista nascere come professionista, ha vissuto il mio passaggio da dipendente a freelance e ha assistito e sostenuto i miei primi ed incerti passi nel mondo del web design. Io ho avuto la fortuna di veder crescere in modo esponenziale il suo talento di fotografa e videomaker e di averla avuta al mio fianco nella creazione dei video di lancio dei miei due video corsi: Lollipop e Macaron. Insomma, senza di lei la mia comunicazione online non sarebbe la stessa.
Ho già svelato di che cosa ti occupi ma in realtà so che ci sono molte molte altre cose da dire. Quindi lascio a te la parola.
Marzia, chi sei e cosa fai nella vita?

Marzia: Sono Marzia, appunto. Sono quella che nelle gite scolastiche, da piccolina, scattava tutti i rullini della sua macchina e anche quelle dei suoi compagni di classe e quando non era lì a scattare ovviamente stava con un quaderno a scrivere tutto quello che nella fotografia non ci stava.
A me piace definirmi una fotonarratrice perché il mio stile fotografico è uno stile fotografico molto letterario, che accetta tutto quello che è la quotidianità e anche l’imperfezione e da grande ho deciso che voglio ascoltare, fotografare e raccontare le storie delle persone che incontro. Sono tutte storie diverse, sono a volte storie di piccoli brand con una grande anima.
Lavoro molto con i freelance e le piccole aziende che vogliono raccontarsi meglio online e sui social.
A volte sono storie legate al cibo. Come hai detto prima Ljuba ci siamo incontrate mille vite fa, quando eravamo tutti e due delle foodblogger ed è stato bellissimo e qualcosa ce lo portiamo ancora dietro. So che anche tu sforni sempre volentieri biscotti.
Quindi legate al cibo.
E a volte sono storie private, storie legate a famiglie, storie d’amore, storie di pancioni che crescono. Insomma, tutte tutte sono davvero delle belle storie da raccontare.

Ljuba: Che bello, quindi unisci la fotografia alla narrazione.

Marzia: Esattamente. Perché nella mia testa in realtà non sono state mai sganciate una dall’altra. Io ho sempre amato tantissimo scrivere, sin da quando ero piccolina ho tenuto miriadi di diari segreti. Ho imparato a scrivere prima di andare a scuola perché mi ha insegnato mia sorella e quindi mi sono sempre tenuta questa cosa della scrittura come un bagaglio importante e quando ho cominciato a fotografare ho capito che in realtà stavo facendo esattamente la stessa cosa, soltanto con una macchina fotografica.

Ljuba: Bellissima questa accoppiata fotografia e storytelling nella stessa professionista. Mi piace, mi piace molto.
Tra tutte le professioni che vengono raccontate in questo podcast forse quella della fotografia, ammettiamo, è quella che necessita di meno spiegazioni. Ma è anche vero che nell’immaginario comune il fotografo è soprattutto quello che scatta per ore ai matrimoni oppure che fa ritratti in sala pose.
Invece l’ambito di foto brand e foto per siti web forse è quello meno esplorato.
Ti va di provare a spiegarlo come se lo stessi raccontando a tua mamma o persino tua nonna?

Marzia: In effetti a volte mi capita di raccontarlo a mia nonna e gli esiti sono sempre molto divertenti. Il servizio… si è vero il fotografo solitamente è molto più associato al nostro aspetto della vita privata, quindi eventi che ci capitano in famiglia: matrimoni, le famose comunioni, battesimi…
In realtà tutto quello che noi facciamo, nell’ambito della nostra attività, riflette tantissimo anche di quello che noi siamo. Quindi spesso e volentieri, quando mi capita di fare un servizio fotografico di branding, la prima cosa che mi viene detta è “Oddio, io non sono abituata ad essere fotografata, vengo malissimo in foto, nelle foto del matrimonio di mio cugino avevo sempre gli occhi chiusi e la smorfia, eccetera…”. Il servizio fotografico di branding è un pacchetto di fotografie, a tutti gli effetti, ed è un pacchetto che serve a raccontare il tuo lavoro. Non soltanto quello che fai ma soprattutto come lo fai.
È tanto più quanto se fatto in modo autentico, e quindi se davvero c’è un lavoro dietro di creazione di immagini che sono sicuramente sempre spontanee, sempre molto vere, ma pensate per illustrare tutti quelli che sono i tuoi prodotti e i tuoi servizi al tuo pubblico. E per fare in modo che i tuoi clienti scelgano proprio te sulla base di una comunicazione coordinata, che funziona bene se appunto il tuo logo, i testi del tuo sito e le fotografie parlano con una voce chiara e unica, che poi è la tua voce.

Ljuba: Ok, ora fingiamo che io sia una potenziale cliente che vuole un sito web. Perché dovrei aver bisogno anche di una fotografa? Non mi basta pagare un informatico che mi faccia il sito, scaricare un po’ di foto da Google e farmi scattare una foto profilo da una mia amica? Capisci, risparmierei comunque un sacco di soldi.

Marzia: Hai ragione, risparmieresti un sacco di soldi ma purtroppo faresti un lavoro… perché il servizio di fotografia di branding è un servizio che non parte proprio solamente dalla fotografia ma c’è prima tutta una ricerca che si fa insieme alla cliente.
Una ricerca proprio insieme alla cliente e alle collaboratrici che lavorano con lei in quel momento. Ed è una ricerca basata proprio sui colori, sui materiali, sugli oggetti che tu usi nel tuo lavoro. Quindi si parte molto prima del servizio fotografico.
Intanto la cosa che vorrei proprio dire fortissimo è che scaricare fotografie da Google non è poi così legale come sembra perché sicuramente…

Ljuba: Ah no?

Marzia: ..quella fotografia sarà stata scattata… No, volevo dirtelo Ljuba che non… non è proprio così, in modo tranquillo…
Ogni fotografia presente sul web, mi sono anche informata poi su questa cosa per rispondere a chi mi dice “ma non posso scaricarle da Google?”, puoi sicuramente, assumendoti tutte le responsabilità del caso.
In base alla fotografia che tu stai scaricando i diritti d’autore possono variare da 20 anni 70 anni dopo la morte dell’autore della fotografia stessa. Quindi diciamo che si va a toccare veramente una parte importante a cui io tengo molto che è quella del diritto d’autore. Ogni fotografia è scattata sicuramente con un occhio, con una tecnica e con uno stile e andare, diciamo così, a ravanare nel web alla ricerca di qualcosa che possa assomigliare a quello che tu vuoi dire, non è forse proprio la cosa migliore da fare. Primo perché appunto, come ti dicevo, non è legale, non si può fare. Ma poi perché niente assomiglierà mai veramente a quello che fai e come lo fai, se no non una fotografia pensata e fatta su misura. E quindi questo è il motivo per cui quando decidi veramente di fare il salto con la tua attività, quindi di dare in mano a dei professionisti la tua comunicazione, vedi veramente la differenza e soprattutto sei partecipe e sei creatore anche tu del tuo messaggio. E questo è importante, questo lo può soltanto fare una fotografia pensata e realizzata su misura insieme al fotografo e a tutti gli altri professionisti appunto che collaborano alla creazione della tua identità sul web.
E anche le fotografie di stock che vanno molto di moda tra freelance e piccoli brand e vediamo un po’ ovunque sono decisamente delle fotografie bellissime. A volte, a me capita davvero anche di andare ad ispirarmi sui siti di fotografia di stock. su quelli più belli, perché sono sicuramente fotografie pensate per lanciare un messaggio. Il problema è che quel messaggio puoi essere il tuo come quello di altre 150 persone, 150 milioni di persone.
E quindi davvero sono molto utili però bisogna dosarle, bisogna veramente centellinarle.
Secondo me soprattutto sul sito sui social di piccoli brand. Perché intanto si vede subito che sono fotografie di stock e poi può capitare davvero di rivederle in giro. A me è capitato con una cliente che si occupa di organizzazione del tempo, di mindfulness, eccetera che abbia trovato una sua vecchia fotografia che lei aveva utilizzato su un volantino dove vendevano materassi e quindi non è proprio la stessa cosa diciamo… E questo può succedere spesso.

Ljuba: Certo. E giusto per dare un attimo qualche informazione in più, per fotografie di stock intendiamo siti dove invece scaricare le fotografie è assolutamente legale perché sono siti che nascono proprio a questo scopo: rendere disponibili interi cataloghi di fotografie, filtrabili per mille chiavi di ricerca, e possono essere gratuiti o a pagamento. A maggior ragione quando si scaricano fotografie da siti di stock gratuiti, mi verrebbe da dire, il rischio che quella fotografia possa essere vista su decine di altri siti o profili social è abbastanza elevato. Credo che ce ne siamo accorti tutti: quando c’è magari una bella fotografia disponibile gratuitamente su questi siti poi chiaramente si diffonde molto e inizia essere vista e rivista in più contesti.

Marzia: Ecco. Poi diciamo che le immagini da stock possono davvero essere utilissime però vanno innanzitutto contestualizzate. Se abbiamo a che fare con un’agenzia di viaggi che comunque deve illustrare tutte le varie mete ovvio che non può, sarebbe bellissimo, ma non può pagare un fotografo che vada in tutto il mondo a fare fotografie di città, quindi esistono proprio dei cassetti di fotografie di mete turistiche, di città che sono in questo caso utilissime.
La cosa un pochino più disturbante, secondo me, è proprio quando si tratta di un’azienda che vende servizi o che vende prodotti, avere queste classiche fotografie di stock con le due mani maschili che si stringono piuttosto che tante altre che abbiamo in mente, perché effettivamente fanno venire proprio fuori poco poco poco dell’anima di quel il brand. E sono delle fotografie che rimangono comunque molto…

Ljuba: La segretaria con l’auricolare.

Marzia: Bravissima, le mani sulla tastiera del computer con la tazza di caffè vicino… tutte queste immagini che abbiamo in mente effettivamente rendono proprio un pochino più fredda la comunicazione del brand ed è veramente un peccato. È un grande peccato.
Quindi in questo caso direi che è davvero più efficace un fotografo e pensare insieme a lui come poter comunicare meglio la propria azienda, il proprio brand e i propri valori.

Ljuba: Quindi ringraziamo che esistono i siti di foto stock, perché sono per noi che facciamo questo lavoro – almeno per me che realizzo sito, spesso sono fondamentali, utilissimi. Però appunto da usare con criterio. Non si può pensare di, almeno dal mio punto di vista, non si può pensare di usare solo foto da stock per rappresentare tutti i propri servizi e i propri valori su un sito perché altrimenti davvero sono poco poco personali. Mentre appunto, come hai detto te, contestualizzarle, usarle con un buon criterio, magari anche ogni tanto nel blog, come immagine in evidenza per un post del blog, evviva! Evviva i siti di stock di immagini.

Marzia: Ed evviva i fotografi che ci lavorano, che sono veramente tantissimi e bravissimi. Quindi sì, evviva davvero.

Ljuba: Sì, perché non dimentichiamolo: non solo non vanno demonizzati i siti di stock di immagini ma soprattutto chi scatta quelle foto è un professionista quindi… Chiaramente sono foto tra virgolette anonime, perché non sono state scattate pensando nello specifico ai tuoi bisogni alle tue esigenze. Però sono state comunque scattate da dei signori professionisti. Quindi, questo non dimentichiamolo, non devono essere sottovalutate.
Come fotografa immagino ti capiti più o meno spesso di lavorare in team. Parlando di siti web, quanto è importante secondo te la collaborazione con altre professioniste per il successo del progetto?

Marzia: Secondo me non è solo importante, è fondamentale. Nel senso che ogni volta che, molto spesso sì, mi capita di lavorare in team e molto spesso mi capita di essere aggiunta a dei team perché, come dicevamo prima, il cliente si accorge solo dopo di aver bisogno anche magari di alcune fotografie che lo ritraggono oppure che ritraggono i prodotti e servizi…

Ljuba: Perdonami Marzia, questa è una cosa che in effetti è emersa anche durante altre interviste con altre professioniste di questo podcast, di questi team che si formano durante, in corsa diciamo così, durante il progetto perché inizialmente il cliente tendenzialmente si rivolge al web designer, all’informatico tra virgolette e gli chiede il sito. Poi è compito del web designer fargli presente che servono tutta una serie di professionalità per realizzare un sito veramente con i fiocchi. E a quel punto effettivamente il team inizia a crearsi però non è che si crei tutto in una volta all’inizio. Questo magari succede più nelle web agency o nelle situazioni più strutturate. Con i piccoli brand con cui lavoriamo noi effettivamente è molto normale che la fotografa subentri dopo, piuttosto che per esempio l’avvocato per gli aspetti legali subentra a volte quasi alla fine del progetto. E quindi un team appunto molto liquido che si crea mano a mano che il lavoro procede. Spesso alcune clienti mi dicono “ma non lo so, la fotografa… in realtà io qualche scatto bello ce l’ho già…” poi effettivamente di fronte alle proposte grafiche eccetera si rendono conto che avere delle foto professionali fa la differenza. Noi l o abbiamo visto con una nostra cliente no Marzia? Un e-commerce dove inizialmente sembrava che le foto fossero già sufficientemente belle, erano tra l’altro state scattate da dei fotografi quindi le foto dei prodotti sembravano già sufficientemente belle, messe sul sito, sull’e-commerce, ci siamo rese conto che erano piatte, non davano abbastanza a questo e-commerce e la cliente a quel punto ha capito subito ed è stata più che felice di procedere a nuovi scatti e la differenza abissale e ha potuto apprezzarla davvero tanto.
Però appunto questo era per dire che è normale che si subentra magari in team in parte già composti e in parte che magari si vanno a comporre strada facendo.

Marzia: Esatto. Esattamente. In questo è anche molto molto importante l’occhio di ognuno dei collaboratori del team perché forse la cliente non si sarebbe accorta che quelle foto non andavano bene in quel contesto perché c’era appunto un contesto grafico che non le valorizza sufficientemente. Quindi a volte davvero avere gli occhi del graphic designer piuttosto che occhi più esperti di te su altri campi ti aiutano proprio a vedere che ogni contenuto all’interno di un sito web è efficace ed è di valore se è pensato per quel progetto appositamente. E questo è quello che secondo me fa tanto la differenza.
In realtà, il fatto che le clienti si accorgano dopo a volte di aver bisogno di una fotografa un po’ gioca a mio favore, devo dire la verità. Perché le fotografie sono un po’ secondo me la ciliegina sulla torta del progetto e devono parlare all’unisono anche con i testi oltre che essere appunto, come dicevamo, inserite in modo grafico, in modo che siano efficaci e soprattutto che seguano l’andamento grafico del sito. Quindi arrivare un po’ per ultima, tra virgolette, non mi dispiace perché ho la possibilità appunto di poter leggere i testi, di poter vedere il sito che è in fase di creazione e questi team liquidi poi sono anche delle occasioni importanti per poter conoscere, avere l’occasione di collaborare con persone con le quali non avresti mai pensato, no? Perché a volte il mondo dei freelance è così vasto che insomma ci ritroviamo veramente da una città all’altra a fare chiamate su Skype piuttosto che al telefono per mettere tutta l’energia che abbiamo in un progetto comune. Secondo me questo ha una potenza grandissima e poi la potenza del nostro lavoro e ci fa veramente amare quello che facciamo.

Ljuba: Sì, mi permetto di dire che in un mondo ideale, almeno nel mio mondo ideale, per la creazione di un sito in realtà sarebbe bene che tutti i professionisti – quindi da chi si occupa della visual identity, il graphic designer, a chi si occupa dello sviluppo del sito e il copy – collaborino tutti insieme al fotografo fin dall’inizio. Nel senso che, almeno questo è il mio modo di lavorare, io alle mie clienti dico sempre che manderò la prima proposta grafica solo ed esclusivamente dopo aver ricevuto testi e fotografie definitive perché io non creo un sito, una proposta grafica, basandomi esclusivamente su quelli che possono essere i gusti o le mode del momento ma creo il sito e la proposta grafica intorno ai contenuti.
Quindi finché io non vedo le fotografie e i testi non posso fare una proposta grafica. Questo è il mio modo di lavorare, poi non sarà così per tutte le mie colleghe o tutti i miei colleghi, però il mio modo di lavorare è proprio… a mio avviso il sito deve sì avere ovviamente un aspetto grafico che soddisfi pienamente il cliente ma soprattutto deve valorizzare i contenuti e deve essere costruito attorno ai contenuti. Non sono i contenuti che si devono adattare a un rigido layout che io ho creato ma il layout deve nascere dopo che ho letto i testi, che ho visto le immagini e a quel punto riesco a immaginarmi un layout che possa valorizzarli al massimo.
Quindi che il fotografo possa leggere i testi, possa vedere il logo, la palette colori eccetera è fondamentale. Però è anche importante che il fotografo non arrivi proprio all’ultimo. Cioè che la gente si renda conto di quanto è importante il fotografo da subito perché altrimenti le fotografie poi si attendono, i progetti diventano… vanno molto per le lunghe… perché ripeto, io finché non ho anche le immagini non posso creare un layout così, solo sul “facciamo un sito fullwidth” oppure “qua mettiamo una parallasse che va di moda”. No, devo vedere le immagini per capire quale sarà il layout definitivo che voglio proporre alla cliente.
Quindi ecco, in un mondo ideale sarebbe bello che riuscissimo non dico a partire tutte insieme perché come dicevo prima è naturale che il cliente poi contatti i professionisti in momenti diversi, però neanche troppo verso la fine ecco. Se l’avvocato forse è il professionista che può subentrare più avanti perché dovrà occuparsi di redigere dei documenti, delle pagine legali, che possono essere inserite alla fine e lì non vai a interessare troppo il layout e l’aspetto grafico del sito… per me le fotografie sono fondamentali e le devo vedere per poter immaginare che aspetto avrà il sito, quale sarà il risultato finale.

Marzia: Lanciamo un appello: chiamateci prima, vi prego!
Ma tu Ljuba fai un gran lavoro secondo me anche di consapevolezza del cliente finale, perché effettivamente il tuo è un ruolo in cui uno dice “vabbè chiamo una che fa siti” però poi non si immagina che mondo ci sia dietro. A nome di tutti i tuoi collaboratori grazie per questa educazione del cliente che so che senti molto e che effettivamente è ancora molto molto molto utile.
Chiamateci prima, prima che potete dai.

Ljuba: Sì perché prima si costruisce il team e più la collaborazione sarà profonda, entrerà proprio nel dettaglio e quindi alla fine tutto di guadagnato per il cliente. Perché l’obiettivo del team è proprio non solo la massima soddisfazione del cliente ma il raggiungimento dell’obiettivo per il bene del cliente, come dico sempre. Insomma, il team lavora in quella direzione. Quindi prima questo team si forma, prima il fotografo ha modo di interfacciarsi con chi ha fatto il logo e con chi ha scritto i testi per esempio, o prima tu hai modo di chiedermi “ma come pensavi di crearlo questo sito” perché è chiaro che un’idea c’è a seconda del progetto, a seconda della personalità della cliente, a seconda delle tante chiacchiere e questionari che ci saremmo scambiati io e la cliente, un’idea di che layout vorrò dare al sito ce l’ho in mente. Quindi posso anche confrontarmi con il fotografo in modo da poi avere delle immagini che siano coerenti con questo, però alla fine rimane sempre il fatto che i contenuti sono molto più importanti dell’aspetto grafico a mio avviso e quindi sono io che mi devo adattare ai testi che mi vengono forniti e alle fotografie che mi vengono fornite e non viceversa. Non siete voi fotografi o copy a dovervi adattare a uno schema che vi fornisco io.

Marzia: Evviva! Finalmente qualcuno che lo dice. Grazie.

Ljuba: Però diciamo anche questo, lavorare in team può essere un’esperienza che arricchisce molto come abbiamo appena detto ma alcune volte può anche rivelarsi parecchio parecchio difficile. Mi racconti Marzia un’esperienza particolarmente positiva oppure particolarmente negativa che ti è accaduta lavorando in squadra?

Marzia: Allora, io devo dirti la verità sono stata sempre piuttosto fortunata, nel senso che non so perché, in qualche modo ho un karma che mi aiuta nelle collaborazioni e quindi non ricordo nella mia vita da fotonarratrice un’esperienza particolarmente negativa. Ne ricordo tante tante particolarmente positive.
Io lavoro molto sulla comunicazione social quindi mi capita sia di appoggiarmi a team fissi – lavoro con una Digital PR e una grafica in modo abbastanza fisso – e poi appunto di agganciarmi a questi team liquidi. Devo dire la verità, quando c’è da parte del cliente consapevolezza di dove vuole andare e soprattutto anche una capacità – che non è così diffusa – di farti fare il tuo lavoro, cioè quando il cliente capisce che deve un attimo lasciarti spazio e quindi non vuole a tutti i costi mettere becco, intervenire… Mi è capitata una cosa molto divertente con una piccola azienda che seguivo, una piccola azienda di food, dove ho scatto delle fotografie e poi il proprietario, che era appassionato di fotografia, mi diceva “No, sono belle. Sì sì, mi piacciono. Però perché questo non lo mettiamo qui e questo magari non lo mettiamo qui?” e quindi ad un certo punto ho detto “Sì dai, sai che c’è? Le facciamo così come dici tu”. Gliele ho rifatte tutte, lui mi ha detto “no, erano più belle le tue”. E quindi in quest’ottica a volte il cliente deve veramente lasciarsi andare e capire che ha davanti dei professionisti che sanno fare il loro mestiere.
Quando questo succede e quando il team lavora bene devo dire che in realtà ricordo veramente tante tante esperienze positive.
E poi Ljuba, diciamolo, ci facciamo un sacco di risate anche a volte no? Anche se siamo stanche, veramente arriviamo magari a fine giornata con la testa che scoppia, parte ogni tanto il momento ridarella e quindi è divertente essere in team. A me piace tantissimo. Se potessi lavorerei davvero davvero sempre in team.

Ljuba: Scusa Marzia, hai accennato al fatto che lavori molto sulla presenza sui social, ho capito bene?

Marza: Hai capito benissimo. Sì. Ho ideato da un po’ di tempo dei pacchetti di fotografie, dei pacchettini mensili che i freelance possono acquistare per comunicare meglio mese dopo mese la loro attività, i loro prodotti e i loro servizi. Ovviamente devono essere dei clienti che non scappano a gambe levate quando sentono parlare di calendario editoriale, che hanno una struttura diciamo che li sorregge: un buon sito, dei canali social che sono veramente dedicati alla loro attività e quindi non dei profili che mischiano un po’ le foto del compleanno dei bimbi con le foto dei prodotti, a meno che non ci sia un motivo di fondo importante. E quindi mese dopo mese costruiamo insieme tutta la narrazione della loro attività e lo facciamo con cura. Infatti questo è il nome, il nome del pacchetto che propongo per piccoli brand e freelance.

Ljuba: Che bello! Quindi io come professionista posso affidarmi a te, che non so mai cosa diavolo pubblicare, soprattutto che foto scattare… guardo in giro per l’ufficio con l’iPhone alla ricerca di qualcosa degno di essere fotografato e da essere pubblicato su Instagram. Posso rivolgermi a te con un calendario editoriale, insomma tu magari mi aiuti anche un po’ in questa cosa della strategia dei contenuti, e quindi mi fornisci un pacchetto di foto che mi basta magari per un mese, due mesi, tre mesi… immagino che ci siano diverse formule… che io poi vado a pubblicare. Ho questo piccolo gruzzolo di foto, belle perché scattate da un professionista quindi foto bellissime, che poi posso andare a pubblicare sui miei canali.

Marzia: Esatto. È pensato proprio per combattere quello che è un po’ il panico del post bianco, del cursore di Instagram che lampeggia e dici “Oddio che cosa scrivo?”. Poi va a finire che o è troppo tardi per scattare una fotografia con il cellulare quindi viene bruttissima, gialla, tremenda E quindi va a finire che non posti niente. Oppure che posti qualcosa in fretta e furia perché comunque bisogna postare no? Bisogna esserci. Bisogna essere online. È vero però possiamo farlo secondo me in modo consapevole, in modo autentico perché tutte le fotografie che scatteremo sono fotografie di reali del tuo lavoro quindi non ci sono pose forzate, non c’è nulla che non ti appartenga, però in modo strutturato e per capire sempre di più che effettivamente l’organizzazione ci rende anche un po’ più liberi.

Ljuba: Che bello. Io ho fatto ovviamente un po’ la finta tonta domandandoti tutto questo. In realtà lo confesso perché sarebbe anche piuttosto ridicolo non farlo, io usufruisco a piene mani di questo servizio di Marzia. Infatti se voi andate a vedere le mie foto su Instagram, gran parte delle foto su Instagram troverete il tag che la foto è stata scattata da Marzia, proprio perché io – lo ammetto – non solo non so mai cosa pubblicare ma spesso fatico a immaginare una fotografia che rappresenti i miei servizi. Perché credo che per tanti professionista, lo diciamo, lo dicono in tanti, insomma è una frase un po’ fatta però alla fine secondo me è vera: se devi vendere prodotti una volta che hai capito che stile dare alla tua immagine online, insomma, fotografare prodotti non è poi così difficile. Mentre fotografare i servizi è un pelinoo più difficile perché diventa… I servizi sono qualcosa di virtuale, devi renderli in qualche modo concreti, reali, rappresentarli con delle immagini. E quindi sì, i pacchetti di Marzia sono la salvezza in questo caso.

Marzia: Grazie. Grazie. Sì, poi noi devo dire che quando facciamo queste foto insieme a te Ljuba, non ci sembra quasi di lavorare perché veramente… ogni tanto il programmatore secondo me ci sente nell’altra stanza sghignazzare senza pietà e si chiede “ma quelle due?”…

Ljuba: Il programmatore tra l’altro lo coinvolgiamo nelle foto. Si vede sempre che nelle foto è felicissimo di essere stato coinvolto e massacrato di fotografie. Coinvolgiamo persino i gatti.

Marzia: E sono tutti molto pazienti. Devo dire la verità, che c’è un aura su Pinerolo che effettivamente rende tutti molto pazienti e disponibili a sottoporsi a queste piccole torture fotografiche .

Ljuba: Esatto, non si salva nessuno delle fotografie di Marzia. Però poi il risultato è veramente meraviglioso.
Ok, quindi qual è il secondo te, Marzia, l’ingrediente o gli ingredienti che non devono mancare mai per far funzionare bene un team, oltre la ridarella?

Marzia: La ridarella è fondamentale ragazzi, questa teniamola sempre un po’ nelle tasche per i momenti difficili. Allora, secondo me uno degli ingredienti fondamentali è avere una visione comune e quindi ovviamente avere un filo rosso per quanto riguarda l’estetica, per quanto riguarda la capacità proprio di vedere un progetto allo stesso modo, di metterci tanta energia e di lavorare al massimo. E poi è anche importante non prevaricare gli altri professionisti, cioè essere veramente aperti e disponibili ad ascoltare, assorbire tutto come delle spugne il più possibile, perché qualunque cosa che ti può dire un professionista del team su un progetto comune può essere importante e molto rivelatorio anche sul tuo lavoro. Ricordiamoci sempre che un team funziona proprio come i meccanismi di un ingranaggio che devono essere incastrati per poter appunto produrre qualcosa di meraviglioso, qualcosa di unico e di pensato su misura. Quindi se ognuno riesce a fare il proprio lavoro con tranquillità, senza essere prevaricato ma sentendosi ascoltato, mettendo in comune anche a volte le paturnie che escono dal lavoro in team, perché ce ne sono tante e giustamente, e se gli altri riescono comunque a sorreggersi a vicenda secondo me non può che uscire fuori un bellissimo lavoro.

Ljuba: Bellissimo. Mi piace molto quello che hai detto Marzia. Non posso che condividere dalla prima all’ultima parola.
A questo punto Marzia dicci dove possiamo trovarti in rete.

Marzia: Lo posso dire finalmente? Ljuba ha assistito poverina veramente a questo parto trigemellare podalico del mio sito internet. Mi trovate su www.marziaallietta.it
Evviva!
Mi trovate sui social. Sulla mia pagina Facebook: Marzia – Fotonarratrice. Sul profilo Instagram @marzialli e vi aspetto! Non vedo l’ora di ascoltare le vostre storie e di sentire che cosa mi racconterete e magari di raccontarlo insieme se vi andrà.

Ljuba: In più, posso dirlo, se sbirciate in giro per l’Instagram sono sicura che troverete qualche foto dove sotto è taggato che l’autrice di quella foto è stata Marzia quindi… io ho già tanti contatti su Instagram che utilizzano le fotografie scattate da Marzia nei suoi pacchetti per i social, quindi ogni tanto potete trovarla anche sui profili dove non credevate, non sul profilo personale di Marzia ma i suoi scatti si trovano in giro sui vari profili Instagram.

Marzia: Che bello. Sì, è vero. Grazie Ljuba.

Ljuba: Grazie davvero di cuore Marzia per essere stata anche tu parte di questo progetto e grazie per aver condiviso con noi così tante riflessioni. Sono sicura che questa puntata sia servita a far crescere la consapevolezza dell’importanza di investire in una fotografa professionista quando si vuole realizzare un sito web.
Io personalmente accetto molto di rado di realizzare siti in cui non sia prevista la presenza nel team di una fotografa, questo perché se sei una libera professionista o un piccolo brand a mio avviso non puoi permetterti di inserire nel tuo sito e nella tua comunicazione delle fredde immagini di stock. Noi piccoli brand dobbiamo far emergere a tutti i costi la nostra unicità e i nostri punti di forza. Il cliente sceglie noi e non un nostro concorrente perché qualcosa di noi l’ha colpito. È scattato in lui qualcosa che l’ha fatto entrare in sintonia con noi e questa magia può avvenire solo se ci mettiamo la faccia. Metterci la faccia però non vuol dire però inserire un selfie con qualche filtro nella pagina chi sono, ma far emergere noi stesse, i nostri valori in ogni angolino del nostro sito e dei nostri Social. Anche perché come pare abbia scritto Oscar Wilde “non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione”. Sei d’accordo con me Marzia?

Marzia: D’accordissimo. Come lo dice Oscar Wilde nessuno mai, quindi assolutamente d’accordo.

Ljuba: Sempre che sia vero che lo dica Oscar Wilde perché con tutti gli aforismi che sono stati attribuiti a quest’uomo probabilmente avrebbe dovuto passare l’intera sua vita solo a scrivere aforismi.

Marzia: Chiunque lo abbia scritto aveva un sacco ragione comunque.

Ljuba: Io ti ringrazio ancora tantissimo tantissimo Marzia per aver partecipato e ti abbraccio forte forte.

Marzia: Grazie a te. Abbraccio ricambiato e raddoppiato. E grazie per questa per questa bella occasione e per questo podcast super utile per tutti. Grazie.

Ljuba: Ciao Marzia.

Marzia: Ciao.

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Sono Ljuba. Web designer freelance. Metà perfezionista e metà sognatrice. Femminista in divenire. In costante evoluzione e quasi sempre con i capelli ciclamino.
I siti che realizzo sono piacevoli da navigare, attraenti già dal primo sguardo, rispettosi delle regole di usabilità e accessibilità. Raccontano le mie clienti in tutto e per tutto, le definiscono come donne e professioniste che non hanno timore di farsi vedere per chi sono davvero. Conosciamoci meglio

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