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L’importanza di lavorare con un contratto, anche per i freelance

12 Aprile 2022Vita da freelance

L'importanza di lavorare con un contratto anche per i freelance

È ancora molto diffusa l’abitudine di lavorare senza contratto, con accordo verbale o – nella migliore delle ipotesi –  con qualche scambio di e-mail. E accade soprattutto nelle realtà meno strutturate, di cui il freelance è la punta di diamante.

Sono numerosi i motivi per cui non si è mai speso tempo e denaro per redigere un buon modello di contratto.

Il principale è il denaro, appunto. La paura che farsi approntare un documento modello da un avvocato abbia un costo insostenibile.
Figuriamoci, sono all’inizio della mia attività e non potrò mai permettermi un avvocato.

Io, a costo di risultare antipatica, non mi stancherò mai di ripeterlo: se hai scelto di metterti in proprio e aprire una partita IVA hai scelto di fare sul serio, altrimenti saresti un hobbista e non pagheresti tasse. Giusto? Allora, dal momento che hai un business e fai sul serio non puoi neanche pensare di non mettere a budget delle spese fondamentali per avviare la tua attività. Proprio come non penseresti mai di aprire una pizzeria senza un minimo di investimento iniziale.

I consulenti come il commercialista e l’avvocato sono gli angeli custodi della tua attività. Se non hai previsto di pagare il loro onorario per metterti in condizione di lavorare in sicurezza e evitare problemi fiscali e legali, allora hai fatto male i tuoi calcoli.

Puoi rimandare la creazione del logo, del sito, dei biglietti da visita e lo shooting fotografico. Ma non puoi rimandare la tutela di un avvocato e la consulenza di un buon commercialista. Pippone finito.

Prima di tutto individua un avvocato che ti ispiri fiducia e sia anche un po’ ferrato nel tuo settore (soprattutto se lavori sul web, deve avere un po’ di conoscenze del mondo digital) e chiedigli un preventivo per creare per te un modello di documento contrattuale. Potresti scoprire che quel documento che ti coprirà le spalle negli anni a venire costa meno di quanto spendi in un anno dal parrucchiere, chissà…
Posso consigliarti senza dubbio Veronica Scaletta e Valentina Fiorenza. Io e le mie clienti collaboriamo con soddisfazione con entrambe.

Forse pensi che redigere un contratto per ogni incarico che accetti sia un po’ eccessivo. No, non lo è. Mettere nero su bianco gli accordi presi con i tuoi clienti non è mai eccessivo, tutela te e loro. Avere un documento scritto che riepiloghi tutti gli accordi presi ti semplifica notevolmente la vita quando avrai molti incarichi aperti in contemporanea.
Inoltre, se stai lavorando con una azienda, anche piccola, immagini che guaio se dovesse cambiare improvvisamente il tuo referente? Con un contratto scritto e firmato da entrambe le parti puoi dormire sonni tranquilli.

Se ancora non ti ho convinta, ecco un elenco di buoni, buonissimi motivi per avere un contratto.

Il contratto ti protegge (io ci sono passata)

Come per tutti gli episodi negativi, tendiamo a pensare che tanto non ci accadranno mai. Capitano agli altri, ma io lavoro bene, figuriamoci se avrò mai problemi. Poi un giorno ti svegli e scopri che una tua cliente è impazzita e, senza neanche avere chiaro il motivo, decide di provare a citarti per danni semplicemente perché la confusione nella sua testa le ha fatto fare tilt e non sa come uscirne. Beh, a me è successo. Per fortuna avevo un contratto piuttosto blindato e dopo mesi di mediazione con l’avvocato ha dovuto mettersi in tasca le sue irragionevoli richieste e saldarmi anche il lavoro che ancora non aveva pagato. Ma se non avessi avuto quel contratto così ben definito, ricco di “io mi impegno a…” e “tu ti impegni a…” come sarebbe finita? Tremo al pensiero, perché sappiamo bene che la certezza di essere nel giusto non è sufficiente a vincere certe controversie.

È una questione di professionalità

Hai mai lavorato con un’agenzia o un’azienda senza che questa ti proponesse un contratto?
Ovviamente non prendiamo in considerazione nessun lavoro in nero, ça va sans dire!
Un documento contrattuale, che tutela professionista e cliente, è anche un chiaro segno di professionalità. Personalmente apprezzo molto quando viene prontamente proposto dai miei fornitori/collaboratori e resto invece un po’ perplessa quando “ma no, non serve, va bene così”. No, non va bene così, il contratto tutela anche me, cliente, quindi lo voglio! (Fun fact: i contratti sembrano essere quasi sconosciuti nel mondo delle imprese edili, negli ultimi anni abbiamo potuto verificarlo).

Sempre per dare merito alla tua professionalità, evita di usare i fac-simile che trovi in rete. Non sono calati sulla tua professione, sono troppo generici e potrebbero non tutelarti a pieno. Oppure non essere aggiornati con le ultime normative. Se proprio ti è arrivato il tuo primo incarico e ancora non hai contattato un avvocato, allora personalizzare un fac-simile è sempre meglio di niente (sì, nei primi mesi l’ho fatto anche io, lo confesso), ma metti subito a budget la consulenza di un avvocato. Un contratto ben studiato dal tuo legale sarà un perfetto modello replicabile per ogni tuo futuro incarico.

È una questione di chiarezza

Se tutti gli accordi con i tuoi clienti sono sparsi tra dialoghi a voce, chat su WhatsApp e e-mail, come ti raccapezzi quando devi far valere il tuo diritto ad essere pagata PRIMA della consegna e non DOPO? Vai a rileggere tutte le comunicazioni, nella speranza di trovare questa informazione?
E non è detto che il cliente sia in cattiva fede, magari semplicemente ha dei ricordi diversi dai tuoi. Che pasticcio!

In un unico semplice documento di poche pagine puoi riunire tutte le informazioni fondamentali riguardanti l’incarico (come sarà svolto, cosa include e cosa no, quanto costa, modalità e tempi di pagamento, tempistiche di consegna, ecc…) e le clausole che devono sempre essere presenti per la tutela di entrambe le parti (diritto di recesso, diritto d’autore, foro competente, ecc…).

E no, non basta il preventivo! Questo è un documento precontrattuale e meno dettagliato del contratto, è più schematico.
Il contratto è un documento completo che tutela entrambe le parti (freelance e cliente), prende in considerazione l’incarico nella sua interezza definendo come si dovrà svolgere e cosa succederà nel caso in cui qualcosa vada storto.

Ma il cliente non si spaventa?

Il contratto è una prova di impegno. Quasi come scambiarsi l’anello di fidanzamento. Ti sposeresti con qualcuno che si spaventa all’idea di indossare un anello?
Certo, se presenti un documento pieno di tecnicismi, scritto in legalese, incomprensibile e che sembra essere più una condanna che un accordo, forse sì: il cliente potrebbe spaventarsi!

Ma se, di fronte ad un contratto scritto in modo chiaro, amichevole, senza nessuna ombra, il cliente è reticente a firmare allora leggi questo segnale come un chiaro indizio della sua scarsa affidabilità e ringrazia per averlo scoperto per tempo.
Nessuna delle mie clienti si è mai fatta pregare per firmare il mio incarico, finora. Ma se dovesse succedere lo vedrei proprio come un evidente campanello d’allarme e mi chiederei cosa farà quando dovrà pagare… Meglio lasciar perdere e passare al cliente successivo.

La cosa più importante, a mio avviso, perché un contratto non sembri minaccioso è la forma utilizzata per redarlo.
Io non presenterei mai alle mie clienti un contratto scritto con toni incomprensibili da avvocatoni e con clausole in formato illeggibile.

Veronica Scaletta, avvocato con cui collaboro costantemente e che si è occupata di tutti gli aspetti legali della mia attività, mi disse: essere giuridicamente corretti non significa usare per forza paroloni o tecnicismi. Anzi, spesso il lavoro più complesso è la semplificazione di una materia complessa come quella giuridica.

Ma tale semplificazione è fondamentale perché i documenti siano comprensibili a tutti. Un contratto scritto semplice non ha meno valore di un contratto complesso.
Un contratto scritto semplice aumenta anche le possibilità che il cliente legga fino in fondo e comprenda il documento. Che lo firmi senza provare disagio.

Anche l’uso di una buona formattazione, grassetti, colori, icone e piccoli elementi grafici possono rendere più semplice e scorrevole la lettura. E il vostro contratto sarà un ulteriore elemento della vostra brand identity. Insomma, il contratto non deve necessariamente essere un triste documento bianco e nero in Times New Roman 11 con interlinea 1.5.

Dimmi la verità: se non hai ancora un contratto scommetto che ora ne hai compresa l’importanza e non vedi l’ora di poter dormire sonni sereni grazie a questo importante documento!

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Sono Ljuba. Web designer freelance. Metà perfezionista e metà sognatrice. Femminista in divenire. In costante evoluzione e quasi sempre con i capelli ciclamino.
I siti che realizzo sono piacevoli da navigare, attraenti già dal primo sguardo, rispettosi delle regole di usabilità e accessibilità. Raccontano le mie clienti in tutto e per tutto, le definiscono come donne e professioniste che non hanno timore di farsi vedere per chi sono davvero. Conosciamoci meglio
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