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Cosa non può mancare in un contratto per freelance?

11 Aprile 2023Vita da freelance

Cosa non può mancare in un contratto per freelance?

Che avere un buon contratto sia fondamentale, anche per un freelance, l’ho già detto in questo articolo, dove ti spiego nel dettaglio perché è così importante.

In questo post vorrei invece approfondire quali sono gli elementi che non devono mai mancare in un contratto che si rispetti e che metta sempre la chiarezza e la trasparenza al primo posto.

Visto che si tratta di un argomento delicato e che non amo sconfinare in materie che non mi competono, ho chiesto a Veronica Scaletta, avvocata civilista specializzata in contratti e protezione dei dati personali, di collaborare con me. Questo è quindi un articolo scritto a 4 mani.

Vediamo cosa non deve mai mancare in un contratto di collaborazione di un freelance, tenendo presente che nessuno meglio di un avvocato potrà aiutarti per creare il tuo contratto perfetto.

Dati tuoi e del cliente

Sì, certo, sembra scontato, ma non lo è. Un contratto che si rispetti deve aprirsi con i dati di tutte le parti in causa: tue e del cliente. Nome, cognome o Ragione Sociale, partita IVA o codice fiscale, sede legale, indirizzo mail e, se disponibile, PEC.

L’oggetto del contratto

Non essere troppo generico. Descrivi il progetto in modo puntuale e chiaro. Questo ti risparmierà futuri problemi e renderà esplicito fin dall’inizio del documento cosa state concordando.

Il prezzo

Dubito che qualcuno possa dimenticare di parlare di costi in un contratto. Ma non trascuriamo l’importanza di questo punto.
Indica chiaramente il prezzo del tuo onorario e specifica se ci sono imposte (IVA, rivalsa INPS 4%, cassa professionisti, ecc…) e costi extra (marca da bollo, trasferte, licenze, ecc…) in modo da fornire al tuo cliente un prezzo chiaro e senza ombre.
Scrivi anche le modalità di pagamento (bonifico, assegno, PayPal, ecc…) e indica le scadenze, sia che il pagamento sia previsto in un’unica soluzione che in caso di più rate.

Cosa è incluso e cosa no

Indicare, anche sotto forma di elenco, cosa includi nel prezzo è importante per te e molto utile per il tuo cliente.
Ma non dimenticare di specificare anche cosa non è incluso nel tuo servizio: costi di licenze, costi per le campagne social, funzionalità non concordate in preventivo, numero limitato di call e di revisioni, ecc… In questo modo sarà molto chiaro al cliente cosa sta pagando e cosa invece sarà oggetto di preventivo integrativo se richiesto.

Tempistiche

Che si tratti di una collaborazione su base annua o di un intervento one shot, indica sempre le tempistiche in modo chiaro.
Quando inizierà il tuo lavoro, quanto impiegherai a svolgere l’incarico, eventuali scadenze entro cui ti devono consegnare i materiali (questionari, grafiche, contenuti, ecc…) e quando prevedi di concludere il progetto.

È sempre bene, tuttavia, precisare se i tempi indicati sono tassativi oppure no e se eventualmente i tempi di consegna del lavoro possono variare, o essere riprogrammati, in relazione al lavoro che deve essere svolto e consegnato da altri professionisti coinvolti nel progetto.

Clausole fondamentali

Queste possono variare da una professione all’altra, ecco perché è davvero molto importante che non ti affidi ad un fac-simile di incarico preso sul web ma che ti rivolgi ad un legale che possa creare un modello su misura per te.

Un elenco non esaustivo di alcune importanti clausole:

  • diritto di recesso: dipende dai prodotti (digitali o no) e dai servizi che fornisci. Ma in ogni caso indica sempre i termini per esercitare il diritto di recesso, da parte tua e da parte del cliente.
  • diritto d’autore: se il tuo lavoro prevede la fornitura di servizi frutto dell’attività intellettuale di carattere creativo, non trascurare questo punto. Che tu sia un copywriter, un musicista, un fotografo, un web designer, un programmatore o un architetto, solo per fare alcuni esempi, devi tutelare i tuoi diritti, indicando chiaramente nel contratto come e quando i tuoi “prodotti” potranno essere diffusi e utilizzati.
    Inoltre se per svolgere il tuo incarico il cliente dovrà fornirti dei materiali (fotografie, testi, musiche, ecc…) specifica nel contratto che il cliente ti garantisce di essere titolare dei diritti per l’utilizzo e lo sfruttamento di quel materiale, sollevandoti da eventuali pretese di terzi. Questo ti tutelerà se in futuro qualcuno dovesse reclamarne la proprietà.
  • Informativa privacy: qui si potrebbe aprire tutto un mondo, quello dell’adegumento della tua attività al GDPR. In sintesi, è importante che nel contratto specifichi che tutti i dati che saranno scambiati durante lo svolgimento del tuo incarico verranno trattati nel rispetto della vigente normativa sulla privacy.
    Dovrai però comunque inviare al tuo cliente, insieme al contratto, l’informativa sul trattamento dei dati personali, redatta ai sensi del Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR 679/2016), con cui darai al tuo cliente tutte le informazioni relative al trattamento dati e ai diritti dell’interessato e con cui chiederei, se necessario, di esprimere il consenso al trattamento.
  • Foro competente: la legge impone di indicare nel contratto la sede giudiziaria in caso di controversie. Se il tuo cliente è una partita IVA (contratto B2B) puoi scegliere di indicare come Foro competente quello della città più vicina a te. Se invece il tuo cliente è un privato cittadino, il Foro competente sarà sempre quello della sua città.
  • Clausola di mediazione: è una buona idea prevedere nel contratto che, in caso di controversia, prima di litigare in Tribunale, le parti saranno obbligate a fare un tentativo di mediazione davanti ad un Organismo di mediazione autorizzato a gestire questo tipo di procedimenti. È una buona occasione per cercare un accordo, senza passare dal Tribunale.
  • Clausole vessatorie: attenzione, perchè le clausole che stabiliscono, a favore di chi le ha predisposte, limitazioni di responsabilità, facoltà di recedere dal contratto o di sospenderne l’esecuzione, o stabiliscono a carico dell’altro contraente decadenze, limitazioni, tacita proroga o rinnovazione del contratto o deroghe al Foro competente (l’elenco è stabilito per legge ed è ancora più lungo ed articolato), sono considerate “vessatorie” e vanno sottoscritte a parte, al fondo del contratto, con una firma in più, oltre alla prima firma in fondo al contratto principale.

Data e firma

È scontato ma importante: senza la firma tua e del cliente, tutto quello che hai scritto nel contratto non ha alcun valore.

Oggi è sempre più raro che le due parti di un contratto si incontrino per sottoscrivere in originale lo stesso documento.
Più frequente, è che le parti si scambino quel documento via mail, firmato e poi scansionato in pdf.
È valido un contratto di cui abbiamo solo la firma “in copia”? È valido, ma in caso di contestazione dell’autenticità della firma, non potremo chiedere al Giudice di verificare quell’autenticità, in mancanza di un originale.

Un’alternativa assolutamente valida è la firma digitale, cioè apposta tramite un sistema di riconoscimento certificato, che però non tutti possiedono.

Altra alternativa è l’utilizzo di servizi online come Eversign, Adobe Sign e simili, che permettono di firmare i contratti online con valore legale.

Attenzione al linguaggio

La sensibilità nei confronti dei documenti scritti in modo chiaro e semplice per fortuna sta aumentando, anche in ambienti tecnici e legali.

Un contratto non deve per forza essere infarcito di complessi tecnicismi e astruse frasi in legalese. Se consegni al tuo cliente un documento illeggibile stai fornendo un pessimo servizio a lui e a te stesso.

Il tuo avvocato può redigere per te un modello di contratto di collaborazione chiaro e semplice da leggere e comprendere. Per te sarà più facile adattarlo ad ogni progetto e il cliente non si spaventerà quando dovrà firmarlo.
Un contratto scritto semplice non ha meno valore di un contratto complesso.
Un contratto scritto semplice aumenta le possibilità che il cliente legga fino in fondo e comprenda il documento. E che lo firmi senza provare disagio.

Spero, con questo articolo in collaborazione con l’avv. Veronica Scaletta, di averti fornito delle informazioni utili per tutelare e gestire al meglio il tuo lavoro freelance. E magari per iniziare a pensare al tuo contratto, se ancora non ne hai uno. Sarei davvero felice di sapere la tua opinione su questo importante tema e confrontarmi con te: utilizzi un contratto? Pensi che in questo articolo manchi una clausola per te molto importante? Cosa consiglieresti agli altri feelance? Se ti va lasciami un commento qui sotto oppure contattami sul mio profilo Instagram.

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Sono Ljuba. Web designer freelance. Metà perfezionista e metà sognatrice. Femminista in divenire. In costante evoluzione e quasi sempre con i capelli ciclamino.
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